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Riforma Irpef, Decreti sicurezza, dossier ASPI: Governo impantanato
Di Redazione

Scritto da Redazione

La società cooperativa è nata nel dicembre 2016 sin dalla nascita l’attività prevalente e’ stata quella di offrire servizi alle piccole e medie imprese.

3 Ottobre 2020

Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo per la ritrovata stabilità dopo il test del voto regionale che ha premiato, in particolare, il PD che per la maggioranza è già tempo di nuove divisioni.  A provocare maretta, è l’annunciata riforma dell’Irpef con M5S e Italia Viva che mostrano più di qualche perplessità sull’ipotesi, emersa da notizie di stampa, che il Governo sia orientata verso una riforma senza aliquote fisse, sul modello tedesco.  “Italia viva ha detto in tutti i modi che non è d’accordo. Vorrebbe fare questa discussione nelle riunioni e nei seminari (con numeri e idee), ma se proprio si insiste a volerla fare sui giornali, a noi va bene lo stesso”. Lo dichiara Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze della Camera e responsabile dei dossier economici per IV. Non solo. Nel CdM di ieri, sera, braccio di ferro tra Pd e M5s sul decreto sicurezza. Sul tema, a quanto si apprende, i pentastellati avrebbero chiesto una riflessione supplementare, affrontando il tema in un Consiglio dei ministri diverso da quello dedicato al varo della nota di aggiornamento al Def. L’ipotesi sarebbe stata quella di varare domenica notte, come previsto, la NaDEF (Nota di Aggiornamento al DEF, ndr) e lunedì in un secondo CdM il decreto su sicurezza e immigrazione. Ma il Pd avrebbe tenuto il punto: la modifica dei decreti Salvini va portata sul tavolo del prossimo Cdm. Di qui la decisione, assunta in una riunione dei capi delegazione, di convocare un unico Cdm lunedì alle 21. C’è poi il dossier (a dir poco bollente) su ASPI. Un Consiglio dei ministri verrà convocato entro 10 giorni: se Atlantia non cambierà la sua posizione, resta sul tavolo l’opzione della revoca della concessione, se invece arriverà una proposta, sarà valutata. Questo, secondo quanto si apprende, l’esito del vertice di di ieri del Premier Giuseppe Conte con i ministri Roberto Gualtieri e Paola De Micheli. Le medesime fonti parlano di “irritazione” del governo nei confronti della lettera inviata il giorno prima da Atlantia che – ribadiscono le fonti – ha modificato le condizioni che avevano portato all’accordo di luglio. Respinte anche le accuse secondo cui il governo M5S-PD starebbe facendo pressioni su Atlantia per un’operazione non trasparente e non di mercato (costringendola a cedere il controllo di Autostrade a Cassa depositi e prestiti). Dal canto suo, Atlantia  sottolinea che “una eventuale revoca” della concessione di Aspi, “provocherebbe un default sistemico gravissimo, esteso a tutto il mercato europeo, per oltre 16,5 miliardi di euro, oltre al blocco degli investimenti. Verrebbero così messi a serio rischio 7.000 posti di lavoro”, per questo,”confida nella capacità di mediazione e nell’equilibrio del Presidente Conte e del suo Governo“.

 

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