Stop fino alla fine dell’anno dell’invio di nuove cartelle esattoriali. Il governo ha approvato il decreto che sospende fino al 31 dicembre 2020 la ripartenza della riscossione che sarebbe dovuta scattare il 19 ottobre, dopo la scadenza della moratoria lo scorso 15 ottobre, con l’invio di 9 milioni di cartelle. Con il provvedimento quindi si bloccherà fino al 2021 anche la ripresa delle attività di notifica.
Il rinvio, con il quale il governo ha accolto le richieste arrivate in particolare dal mondo delle piccole e medie imprese, particolarmente colpite dall’emergenza Covid, è contenuto in un decreto ad hoc approvato dal Consiglio dei ministri insieme alla legge di bilancio 2021 ed immediatamente operativo.
Cartelle esattoriali e pignoramenti, le novità del decreto
Il nuovo decreto sospende ulteriormente i versamenti delle cartelle che sono già arrivate ai destinatari e blocca ancora una volta gli atti pronti a essere spediti con il riavvio dell’attività di riscossione. Stop anche agli avvisi esecutivi.
Vengono ulteriormente allentate le maglie delle rateizzazioni: passa infatti da 5 a 10 il numero delle rate mancanti, anche non consecutive, dopo le quali viene negata la dilazione dei versamenti.
Per consentire uno smaltimento graduale delle cartelle di pagamento che si sono già accumulate, alle quali si aggiungeranno quelle dei ruoli che gli enti consegneranno fino al termine della sospensione, l’agente riscossore avrà poi un anno di tempo in più sia per notificare le cartelle sospese che per comunicare l’inesigibilità agli enti creditori.
Castelli: “Evitiamo tensioni sociali”
Fino a fine anno, dunque, non si inviano cartelle esattoriali e non si procede a far pagare quelle vecchie. Una sospensione necessaria perché “con le tensioni sociali non si scherza”. Lo ha detto, riferendosi alla Manovra di bilancio approvata, il viceministro dell’Economia, Laura Castelli. “Siamo quasi alla fine di un anno difficile ed è importante continuare a proteggere gli ultimi, chi è più debole, chi ha bisogno d’aiuto”, ha detto.