Dopo settimane di scontri e trattative tra i partiti che sostengono la maggioranza di governo, le modifiche dell’ultima ora alla prima legge di Bilancio di Mario Draghi hanno introdotto una novità importante per quanto riguarda il pagamento delle cartelle esattoriali. Un nodo cruciale soprattutto per gli esponenti del centrodestra.
I tre ministri della Lega (Giancarlo Giorgetti, Erika Stefani e Massimo Garavaglia) e quelli di Forza Italia (Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta) sono riusciti a strappare una proroga al 31 dicembre 2021 per i pagamenti del Fisco. La decisione ha così rivoluzionato l’intero programma per il 2022, con un nuovo slittamento dei termini e una rimodulazione delle prossime scadenze a partire dall’anno nuovo.
Cartelle esattoriali, ecco quali pagamenti sono stati rinviati
Entrando nel dettaglio della nuova norma, le cartelle esattoriali per le quali interviene la proroga al 31 dicembre 2021 (misura che è già stata ribattezzata con il nome di “bonus cartelle esattoriali”) sono quelle relative ai contribuenti con piani di rateizzazione decaduti prima della sospensione dell’attività di riscossione (imposta a causa della pandemia da Covid-19).
Questi cittadini potranno presentare – nei termini a loro indicati singolarmente dalla sezione “Riscossione” dell’Agenzia delle Entrate – una nuova richiesta di rateizzazione senza l’obbligo di saldare le rate scadute del precedente piano. La normativa non riguarda però coloro che hanno già beneficiato delle due diverse rottamazioni previste dall’esecutivo: in questi casi le regole sono diverse.
Cartelle esattoriali, come funziona per chi ha usufruito delle agevolazioni
Per i contribuenti che sono decaduti dai benefici previsti della prima rottamazione (prevista dal decreto legge numero 193 del 2016) e della rottamazione bis (decreto legge numero 148 del 2017) interviene ora una nuova proroga, decisa dal governo dopo un tira e molla durato a lungo tra le diverse anime della maggioranza.
Entro il 31 dicembre, infatti, si potrà richiedere una nuova rateazione per le somme ancora dovute all’Agenzia delle Entrate. Lo stesso discorso vale anche per i mancati pagamenti delle rate scadute nel 2019, concordate dai contribuenti attraverso la rottamazione ter, il cosiddetto “Saldo e stralcio” e la “Definizione agevolata delle risorse UE” (tutti i 3 provvedimenti rientrano nel decreto legge numero 146 del 2021).
Cartelle esattoriali, come cambia il calendario del 2022
E così, con l’arrivo del nuovo anno, sono previsti cambiamenti anche per tutte le scadenze dei prossimi dodici mesi. Purtroppo, viste le tante incognite che accompagnano la durata del governo in carica (tutto passerà attraverso lo spartiacque dell’elezione del presidente della Repubblica), non è ancora possibile stabilire con sicurezza quali saranno le date che scandiranno il calendario del Fisco.
Alcune certezze però ci sono già e riguardano i pagamenti che arriveranno nella prima parte dell’anno. Per quanto riguarda le cartelle esattoriali notificate nel primo trimestre 2022, infatti, i termini per il pagamento avranno una scadenza fissata a distanza di 180 giorni dalla notifica. Questo significa un aumento temporale di tre volte tanto rispetto a quelli previsti normalmente, stanziati a 60 giorni dalla notifica. Entro 6 mesi dall’emissione dell’avviso non verranno quindi applicati né interessi e né sanzioni.