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Alluvione in Emilia-Romagna: la premier domani nella regione, 36mila gli sfollati. Cresce il rischio frane con i terreni carichi d’acqua
Di Redazione

Scritto da Redazione

La società cooperativa è nata nel dicembre 2016 sin dalla nascita l’attività prevalente e’ stata quella di offrire servizi alle piccole e medie imprese.

20 Maggio 2023

Torna la pioggia sull’Emilia-Romagna già duramente colpita dal maltempo nei giorni scorsi e l’emergenza non si ferma: ci sono ancora vaste aree sott’acqua, le frane stanno mettendo in ginocchio l’Appennino e per oggi e domani è confermata l’allerta rossa. Le precipitazioni potrebbero far di nuovo innalzare il livello dei fiumi.  Il passaggio delle piene dei fiumi ha ingrossato il fitto reticolo di canali agricoli che continuano ad esondare come in un effetto domino tanto che l’acqua ha allagato una parte consistente della periferia di Ravenna. Un elicottero è caduto a Belricetto di Lugo, in provincia di Ravenna, mentre era impegnato in un intervento per i guasti alla linea elettrica provocati dal maltempo. Maltempo, la Leidaa in prima linea per salvare gli animali  Secondo quanto si apprende le quattro persone a bordo sono rimaste ferite, due sono gravi. Dalla posizione del relitto al suolo, è stato ipotizzato un atterraggio sbagliato, per cause al vaglio, con violento impatto della parte anteriore. Secondo quanto riferito dalla Prefettura di Ravenna, l’elicotteroè un velivolo privato che volava basso per conto di Enel per il controllo delle linee elettriche in località Ca di Lugo.  Sono 14 le vittime, oltre 15.000 il numero degli sfollati. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24 e sono 8.000 i cittadini che hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni in palestre, palazzetti dello sport e scuole.

 Una “situazione disperata” in un territorio vasto sulle colline in Emilia Romagna, che va dal Bolognese al Cesenate fino quasi al Riminese per effetto del “bombardamento di frane” dopo l’alluvione. A dirlo all’ANSA è il presidente regionale dell’Ordine dei Geologi, Paride Antolini. “Abbiamo sempre avuto un’ottima mappatura delle frane esistenti ma, ora, l’aumento di fenomeni di questi giorni ha stravolto la cartografia e registriamo eventi anche in aree non previste”, spiega Antolini raccontando di “molte strade completamente sparite e che non saranno neanche riparabili, con un tracciato completamente da rifare”. Inoltre molte case sono isolate e anche gli allevamenti.  In una manciata di ore, le pompe idrovore della Protezione civile trentina hanno liberato dall’acqua le vie e gli accessi ad una cinquantina di abitazioni a Lugo, la città romagnola che conta 400 sfollati e centinaia di persone bloccate in casa dall’alluvione. Le idrovore stanno anche ripulendo le zone interrate – adibite a magazzini, dispense e celle frigo – della Casa della carità San Francesco d’Assisi, la comunità alloggio di Lugo che ospita persone anziane e fragili. Nel corso della notte e della mattinata, l’acqua che ieri superava il metro di altezza è iniziata a defluire, facilitando le operazioni. Intanto, i sottoservizi hanno ripreso a funzionare in ampie zone del comune.  “Limitare gli spostamenti in montagna, perché la situazione delle strade è in forte evoluzione e il rischio di frane o dissesti resta ancora alto. Per questo motivo riteniamo prudente attendere che la situazione si stabilizzi, così da poter avere un quadro completo dei movimenti franosi che interessano le nostre strade”. Questo l’appello che fa il presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, alla cittadinanza.

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