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Truppe russe via da Kiev: si raggruppano nel Donbass. Turchia offre navi per evacuare Mariupol
Di Redazione

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La società cooperativa è nata nel dicembre 2016 sin dalla nascita l’attività prevalente e’ stata quella di offrire servizi alle piccole e medie imprese.

2 Aprile 2022

Nuova giornata di tensioni nel conflitto ucraino, con l’alternanza fra scontri sul campo e nuove fibrillazioni diplomatiche. L’escalation militare è proseguita con una notte di sirene e attacchi aerei in numerose città dell’Ucraina tra cui Odessa e Leopoli e missili lanciati sulle regioni di Poltava e di Lugansk. Le forze russe, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si stanno ammassando nel Donbass e si preparano per attacchi ancora più potenti dopo aver lasciato la regione di Kiev e quella di Chernhiv. «Oltre alla vittoria, il popolo ucraino non accetterà nessun risultato» ha chiarito Zelensky in un’intervista a Fox News. Il bilancio di vittime e feriti cresce su entrambi i fronti. Il solo attacco missilistico russo contro l’edificio del governatore di Mykolaiv (Ucraina) ha provocato 35 morti, ha reso noto il governatore, Vitaly Kim, scampato per caso all’attacco martedì scorso. I soccorritori sono ancora al lavoro per rimuovere le macerie, nella speranza di trovare altri sopravvissuti.Sul versante russo, la Commissione investigativa di Mosca ha aperto un procedimento penale «l’attacco terroristico compiuto dalle forze armate ucraine» al deposito di petrolio a Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina. Secondo fonti ucraine, si conterebbero almeno 17.800 i militari russi uccisi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. I prigionieri sono un migliaio. Secondo la stessa fonte sono stati distrutti 143 aerei, 134 elicotteri e 631 carri armati.

Turchia offre navi per evacuazione civili da Mariupol

Vanno avanti anche le missioni umanitarie in sostegno della popolazione. La Croce Rossa internazionale ha ritentato il suo intervento a Mariupol, interrotto venerdì a causa della pericolosità e dell’atteggiamento delle forze russe. Sul campo è entrato in funzione un convoglio di 54 tra bus e veicoli ucraini per portare fuori i civili dalla città assediata.  Almeno 5mila persone sono state uccise in città, secondo quanto affermato dal presidente ucraino, e si stima che circa 170mila persone stiano affrontando carenza di cibo, acqua e elettricità. 3.700 persone sono state evacuate in verso Zaporizhzhia. Nel complesso, rende noto la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, le persone in uscita dalle zone più critiche del conflitto sono 4.217. La Turchia si è detta pronta a fornire navi per l’evacuazione di civili e feriti da Mariupol, afferma il ministro della Difesa turco Hulusi Akar. «Possiamo fornire navi, principalmente per l’evacuazione di civili e feriti, turchi e altri cittadini di Mariupol – ha detto – In questo contesto continua il nostro coordinamento con le autorità della Federazione Russa e dell’Ucraina».

La Ue verso nuove sanzioni contro la Russia

Sull’altro versante della guerra, quello diplomatico, non si registrano particolari momenti di distensione. Anzi. La Commissione europea, ha rivelato il responsabile dell’Economia Paolo Gentiloni, prepara nuove sanzioni contro la Russia, anche se non saranno mirate al settore energetico. Il Pentagono intanto ha annunciato che fornirà a Kiev fino a 300 milioni di dollari in più di aiuti militari, inviando anche armi di ultima generazione quali missili guidati da laser e droni “kamikaze”. La Russia metterà fine alla sua collaborazione con la Stazione spaziale internazionale, mentre il dialogo con l’Europa sembra – ulteriormente – compromesso. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che le trattative riprenderanno quando «quando gli europei si riprenderanno dalla sbornia da bourbon americano, e quando realizzeranno finalmente che dovranno prendersi cura del futuro del nostro continente, Europa o anche Eurasia – ha detto – ebbene allora arriverà il momento di rivedere i nostri rapporti e arrivare al dialogo, ma ciò non accadrà in una prospettiva di breve periodo».

Viaggio a Kiev? Papa Francesco: «è sul tavolo»

Papa Francesco sta prendendo in considerazione l’ipotesi di un viaggio a Kiev, in Ucraina. Durante il volo per Malta, come riporta Vatican News, il Papa, alla domanda di un cronista, ha risposto che quella di un eventuale suo viaggio a Kiev è una proposta sul tavolo. «Ora, nella notte della guerra che è calata sull’umanità, non facciamo svanire il sogno della pace», ha detto Francesco nel suo primo discorso a Malta. «E mentre ancora una volta qualche potente, tristemente rinchiuso nelle anacronistiche pretese di interessi nazionalisti, provoca e fomenta conflitti, la gente comune avverte il bisogno di costruire un futuro che, o sarà insieme, o non sarà». «Pensavamo che invasioni di altri Paesi, brutali combattimenti e minacce atomiche fossero ricordi oscuri di un passato lontano. Ma il vento gelido della guerra, che porta solo morte, distruzione e odio, si è abbattuto con prepotenza sulla vita di tanti e sulle giornate di tutti», ha detto nel primo discorso nel Palazzo del Gran Maestro a La Valletta.

«La gravissima e ingiustificata aggressione della Federazione russa all’Ucraina ha scatenato la più grave crisi umanitaria nel nostro Continente dalla seconda guerra mondiale con oltre 4 milioni di rifugiati e 6,5 milioni di sfollati interni». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Baku, dove ha incontrato il presidente dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev e l’omologo Bayramovn Jeyhun.

In Italia arrivati oltre 80mila profughi

Supera quota 80mila il numero di profughi ucraini arrivati in Italia dall’inizio della guerra. Secondo i dati odierni del Viminale, ad essere state accolte sono 80.622 persone, 77.373 delle quali alla frontiera e 3.249 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Rispetto a ieri, l’incremento è di 1.575 ingressi nel territorio nazionale. Nel dettaglio sono 41.614 donne, 8.111 uomini e 30.897 minori. Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Pil ucraino ha già perso 16%, a rischio -40% nel 2022

Il Pil dell’Ucraina nel primo trimestre del 2022 è diminuito del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo ha sottolineato il ministero dell’Economia ucraino lanciando l’allarme per la possibilità che il prodotto interno del Paese possa calare del 40% rispetto al 2021 a causa della guerra. «L’aggressione della Russia contro l’Ucraina ha cambiato radicalmente la nostra economia. La nostra previsione per un calo del Pil nel primo trimestre del 2022 è del 16% e il calo annuale potrebbe raggiungere il 40%», ha affermato Denis Kudin secondo quanto riportano i media ucraini.

 

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