Il primo pensiero va alle vittime dell’eccezionale ondata di maltempo che nelle ultime settimane ha duramente colpito l’Emilia Romagna.
«Al momento la superficie di territorio del comune di Ravenna evacuata è di 10.873 ettari ovvero circa il 16 per cento dell’intero territorio comunale, per una popolazione residente di 14.220 persone (pari a circa il 9 per cento del totale). Nelle scorse quattro notti il sistema di accoglienza messo in campo dal Comune di Ravenna sia attraverso l’allestimento di punti di protezione civile che attraverso la collocazione di sfollati in albergo ha fatto registrare 1.200 pernottamenti in 60 strutture alberghiere mentre, per quanto riguarda gli hub di Protezione civile, si sono avvicendate nei giorni quasi tremila persone». È l’aggiornamento del Comune di Ravenna sull’emergenza maltempo alle ore 8 di questa mattina . «Durante la notte il Centro operativo comunale ha continuato a monitorare i livelli idrici, sia attraverso gli strumenti di rilevazione controllati in maniera informatica da remoto che attraverso l’invio di pattuglie della Polizia locale. Pur essendo la situazione naturalmente molto compressa, i dati appaiono attualmente in leggero miglioramento. E si provvederà fin da subito alla redazione di un programma di lavoro per ripristinare le migliori condizioni nel più breve tempo possibile». «Anche per oggi e domani, sono chiusi le scuole di ogni ordine e grado compresi i centri di formazione professionale, gli impianti sportivi pubblici e privati, i centri di aggregazione giovanile, i centri diurni per anziani e disabili, i centri socio occupazionali e i cimiteri; oggi non si svolge il mercato di via Sighinolfi a Ravenna e domani non si svolgerà quello di Marina di Ravenna».
E’ tornata sostanzialmente regolare la circolazione ferroviaria sulla linea Alta Velocità tra Firenze e Bologna, dopo la riprogrammazione dei giorni scorsi legata all’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Lo comunica Rfi, secondo cui il traffico dei treni resta sospeso sulla direttrice Adriatica tra Faenza e Rimini: «I lavori per il completo ripristino dell’intera tratta Bologna-Rimini, viene spiegato, richiederanno tempi più lunghi di quelli inizialmente ipotizzati» e, al momento, «non è possibile definire la data di riattivazione» della circolazione che, ancora, resta sospesa sulle linee Bologna-Castelbolognese – Ravenna, Ferrara- Ravenna-Rimini, Faenza- Ravenna, Faenza – Lavezzola e Faenza-Marradi. Inoltre, evidenzia Rfi, alcuni treni a lunga percorrenza da e per la Puglia seguiranno il percorso via Bologna-Firenze-Roma-Caserta-Foggia con un aumento dei tempi di percorrenza. Assicurata la circolazione degli treni Intercity notte, seppur con deviazioni di percorso che possono provocare maggiori tempi di viaggio fino a tre ore.
Il corpo ritrovato ieri mattina in via della Valle a Faenza, il sesto morto accertato per il maltempo nel Ravennate, il quattordicesimo in Emilia-Romagna, è stato identificato in Giordano Feletti, 79enne del posto. A lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti di ritorno alle loro abitazioni quando le acque hanno iniziato a ritirarsi: la salma galleggiava in giardino ricoperta di fango. La zona si trova in un’area depressa della città romagnola che come tale si era riempita d’acqua: l’uomo però viveva in un piano rialzato e quindi non si capisce come mai si trovasse a livello del terreno. La Procura di Ravenna, come nel caso degli altri decessi legati all’alluvione, ha aperto un fascicolo conoscitivo (modello 45, senza ipotesi di reato). Pure l’unico caso per il quale inizialmente era stato ipotizzato un omicidio colposo a carico di ignoti – morte del 75enne Giamberto Pavani residente a Castel Bolognese ma originario di Ferrara – nelle ultime ore è stato inquadrato come modello 45: le verifiche hanno portato gli investigatori ad appurare che le chiamate dei vicini preoccupati per la sorte dell’anziano, non erano cadute nel vuoto per l’inerzia dei soccorritori, ma per problemi alle linee. Nel conto della prefettura aggiornato a ieri sera risulta ancora un disperso in provincia.
Ravenna è il nuovo epicentro della catastrofe. Le “piene” dei fiumi, una ventina quelli esondati (un’enormità senza precedenti), non riescono a defluire nel mare Adriatico per il dislivello fra la costa e le zone che nei millenni sono state bonificate e così l’acqua ristagna nel Ravennate. In totale su tutta la provincia di sono state evacuate in via precauzionale 27.775 persone. E’ l’ultimo dato fornito dalla Prefettura ravennate in merito all’emergenza alluvione che sta flagellando il territorio romagnolo. Nella sola Ravenna gli evacuati sono stati 22.000; seguono poi Faenza con 2.000 e Bagnacavallo con 1.250. Ieri – ha precisato la Prefettura – si è lavorato molto sul ripristino dei servizi pubblici essenziali come l’acqua potabile tramite autobotti. Analogo sforzo è stato fatto per l’elettricità e si è proceduto al ripristino delle linee telefoniche.