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Covid-19, Conte: nuove restrizioni su base regionale.
Di Redazione

Scritto da Redazione

La società cooperativa è nata nel dicembre 2016 sin dalla nascita l’attività prevalente e’ stata quella di offrire servizi alle piccole e medie imprese.

2 Novembre 2020

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in Parlamento per illustrare le misure che saranno contenute nel prossimo Dpcm volto a contenere la diffusione dei contagi da covid-19. Il premier è in questo momento alla Camera, mentre alle 17 andrà in Senato. Il premier si è detto “pronto a tenere conto delle risoluzioni che saranno votate oggi”. “La situazione ci costringe a nuove misure restrittive”, ha detto Conte alla Camera, sottolineando che gà da sabato era evidente la necessità di anticipare il confronto parlamentare. “L’incremento dei contagi ci ha costretto a intervenire con un nuovo corpus di misure restrittive da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre”, ha detto il presidente del Consiglio durante le comunicazioni alla Camera. “L’interlocuzione con il Parlamento e il coinvolgimento di tutte le forze politiche costituiscono passaggi fondamentali”, ha sottolineato il premier, precisando che il Governo è disposto a “rimettere ogni strumento” ai due rami del Parlamento. “Affinchè il Parlamento possa esprimersi prima dell’adozione di un ulteriore provvedimento – ha precisato Conte -, c’è la disponibilitá ad accogliere i rilievi e le osservazioni contenute nelle risoluzioni che saranno approvate da Camera e Senato” oggi.

Partendo dall’ultimo Report dell’Istituto Superiore della Sanitá di venerdì scorso, il premier ha rilevato che il Paese è in “transizione verso uno scenario 4, con alcune Regioni a rischio tenuta del servizio sanitario: è stimato che 15 Regioni superino le soglie ritenute critiche nel prossimo mese”. Conte ha poi annunciato che “il prossimo Dpcm individuerá tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio”, ha annunciato Conte , anticipando i contenuti del prossimo Dpcm. “L’inserimento di una Regione in una delle tre aree avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione”. “Il sistema operativo e di monitoraggio è molto articolato e oggi ci impone di intervenire in modo piú mirato, con misure su base territoriale in ragione delle variazioni della soglia di criticitá. L’effetto sarà quello di intervenire a piú riprese, in maniera piú graduale”, ha dichiarato il capo del governo, sottolineando che “se riproponessimo un regime restrittivo indistinto e indifferenziato su tutto il territorio nazionale avremmo un duplice risultato negativo: rischieremmo di non adottare misure realmente efficaci per le regioni più a rischio e finiremmo per imporre misure irragionevolmente restrittive per le aree del Paese dove non è necessario intervenire con particolare criticità”.

“Sull’intero territorio nazionale – ha precisato Conte – pensiamo di disporre la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali; chiuderanno musei e mostre, ci sará una riduzione fino al 50% della capienza dei mezzi pubblici locali”; saranno inoltre previsti “limiti agli spostamenti da e verso le Regioni con elevati coefficienti di rischio, limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale piú tarda, la possibilitá che le scuole secondarie di secondo grado possano passare anche integralmente alla didattica a distanza, sperando che sia una misura ben temporanea”.Le nuove restrizioni avranno un “regime differenziato basato su diversi scenari regionali”, ha chiarito il premier e “la loro attuazione verrà modulata con le diverse criticitá dei territori e la tenuta dei servizi sanitari locali”, ha detto Conte.

Fallito il tentativo di coinvolgere le opposizioni cyhe rispediscono al mittente il tavolo di confronto proposto da Conte. “Da nove mesi facciamo proposte. Diamo idee sulla scuola, sul lavoro, sulla cassa integrazione ma l’unica risposta è un No e una telefonata ogni tanto, la telefonata del sabato sera che preannuncia il decreto della domenica o del lunedì. Questo non è collaborare, collaborare vuol dire lavorare insieme, costruire e riconoscere gli errori fatti
in questi mesi dal Governo”. Ma Conte ha continuato a fare appello all’unità. “Nessuno può sentirsi esonerato da questa sfida di portata storica. Rinnovo il mio invito a tutte le forze, a tutte le energie del Paese: restiamo uniti, a dispetto delle proprie convinzioni, nei valori a fondamento del quadro costituzionale”.

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